L’Additive Manufacturing che dà forma al futuro: la risposta di Kilometro Rosso con
Lisa Tech

Una nuova sfida per l’industria manifatturiera e una grande opportunità per guardare al futuro in ottica sempre più strategica: la rivoluzione è appena cominciata.

Oggi, nell’ambito dell’Industria 4.0, il settore manifatturiero sta vivendo una profonda rivoluzione produttiva grazie alle innovative opportunità offerte dall’Additive Manufacturing. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “Manifattura Additiva” e “Stampa 3D”? Nel ripercorrere le fasi di sviluppo e il meccanismo di funzionamento che la distinguono dalla “Manifattura Standard”, capiremo come mai oggi è diventata una tecnologia così strategica per le aziende manifatturiere. Anche Kilometro Rosso, che dell’innovazione tecnologica fa la sua filosofia, crede nelle sue grandi potenzialità e, infatti, sta contribuendo alla transizione industriale verso l’Additive Manufacturing attraverso la promozione di attività di formazione e laboratori ad hoc.

La rivoluzione dell’Additive Manufacturing
Oggi l’Additive Manufacturing è una delle tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0., e cioè una tecnologia essenziale alla crescita e all’occupazione, perché capace di rivitalizzare l’intero sistema produttivo con una grande forza innovatrice e un’esperienza di ricerca significativa. L’utilizzo di tecniche additive rivoluziona i tradizionali paradigmi di produzione perché offre alle aziende manifatturiere l’opportunità di realizzare oggetti personalizzati in piccole serie o addirittura esemplari unici. L’Additive Manufacturing, in realtà, a differenza di quanto si pensi, non è una tecnologia recente, perché la nascita della stampa 3D risale al 1984 per mano di Chuck Hull. E infatti oggi la vera rivoluzione risiede nel crescente grado di sofisticazione che, nel corso degli anni, ne ha ampliato le opportunità di utilizzo e ottimizzato costi e tempi di produzione.

  • Che cos’è?

L’Additive Manufacturing è un’innovativa tecnica di produzione che, utilizzando tecnologie differenti come stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali, consente di realizzare prodotti e manufatti tridimensionali attraverso la generazione e l’aggiunta di successivi strati di materiali. Il principio alla base della “Manifattura Additiva” è la costruzione dei pezzi layer by layer, quindi strato per strato, una tecnica che ribalta le modalità di produzione standard basate invece sulla sottrazione dal pieno. È un traguardo importante che sta digitalizzando l’intera filiera manifatturiera grazie al dialogo continuo tra computer e impianti produttivi e alla condivisione delle informazioni (tra macchine e persone) resa possibile dalla diffusione dell’Internet of things.

  • Come funziona?

La tecnica di produzione basata sull’Additive Manufacturing parte da un modello virtuale CAD 3D controllato e suddiviso in più strati da un software di gestione della macchina. Il modello 3D guida una stampante nel deposito o nella sintetizzazione del materiale, dove poi ogni strato di materiale si lega a quello precedente fuso o parzialmente fuso. Per il materiale di stratificazione è possibile utilizzare diverse sostanze come, ad esempio, polvere di metallo, materiali termoplastici, ceramiche, compositi, vetro e persino materiali commestibili come il cioccolato. Mentre le tecniche di manifattura standard si basano sulla modifica dei materiali preesistenti, quelle della manifattura additiva consentono di aggiungere materia solo dove è necessario e, attraverso la deposizione di strati successivi, ottenere i prodotti finiti.

  • Quali sono gli ambiti applicativi?

Se all’inizio della sua sperimentazione l’Additive Manufacturing veniva utilizzata soprattutto nella prototipazione in generale, con il tempo ha trovato spazio in numerosi settori, tra cui aerospaziale, automotive, biomedicale, packaging e gioielleria. Ma in futuro se ne prospetta una diffusione massiccia anche nei settori delle pompe idrauliche e degli accessori di moda. Le tecnologie di manifattura additiva sono ottimali soprattutto per quei settori che non puntano alla produzione su larga scala, ma quanto piuttosto all’agilità e alla rapidità di produzione. Gli ambiti di applicazione dell’Additive Manufacturing aumenteranno sempre di più, e infatti è in corso anche la sperimentazione in architettura per creare dei prototipi di unità abitative di varie forme e dimensioni con tempi e costi di progettazione ridotti.

Perché l’industria manifatturiera deve puntare sull’Additive Manufacturing
Le tecnologie additive oggi rappresentano un punto di svolta sempre più concreto per il manifatturiero perché consentono di affrontare tre delle principali sfide in ambito industriale: digitalizzazione, sostenibilità e personalizzazione. Per capire in che modo, partiamo dai risultati dello studio Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive condotto dalla Fiera leader in Italia di Automazione e Digitale per l’Industria SPS Italia, realizzato con MADE, di cui Kilometro Rosso fa parte, Porsche Consulting e altri partner.

I risultati dell’indagine parlano chiaro: siamo di fronte a una tecnologia con un enorme potenziale, oggi frenato in alcuni casi dalla carenza di competenze interne e di conoscenze specialistiche sul design per Additive Manufacturing, sulle metodologie di post-processo e di finitura, e in altri casi dagli alti investimenti percepiti per l’implementazione. Tuttavia, la forza innovatrice dell’Additive Manufacturing e la voglia di liberarsi dai vincoli produttivi della manifattura tradizionale stanno spingendo molte aziende a investire nella tecnologia, che si stima supererà i 27 miliardi di dollari nel 2023.

Per le imprese oggi è sempre più importante saper guardare al futuro in ottica di efficienza e competitività. E l’Additive Manufacturing ha tutti i requisiti per poterle sostenere, perché:

  • abbatte tutti i vincoli di produzione sulle forme, consentendo la creazione di geometrie complesse e affascinanti in modo semplice e veloce;
  • riduce gli scarti produttivi e ottimizza i costi di produzione grazie all’uso della stampa 3D;
  • efficienta i tempi e i costi di realizzazione, di manodopera e di trasporto del prodotto;
  • riduce il time to market e favorisce una prototipazione veloce del prodotto che, in pochi esemplari, può essere immesso sul mercato;
  • è una tecnica flessibile e competitiva, perché offre l’opportunità di personalizzare i prodotti anche su larga scala, senza costi aggiuntivi.

 

Lisa Tech: la risposta di Kilometro Rosso all’Additive Manufacturing
È chiaro quindi che l’Additive Manufacturing, considerando i punti di forza e le crescenti opportunità di utilizzo, sarà il futuro dell’industria manifatturiera. Occorrerà sostenere sempre di più le imprese nello sviluppo di nuove competenze e nella formazione di figure professionali specializzate. Per questo Kilometro Rosso, che da sempre promuove l’innovazione tecnologica attraverso progetti di formazione ad hoc, ha creato e inaugurato Lisa Tech: un training lab per l’Additive Manufacturing che offre esperienze di formazione alle imprese interessate alla produzione additiva. Il laboratorio ospita attività di formazione, ricerca e service mediante l’uso di una EOS M290, Direct Metal Laser Sintering (DMLS) per la stampa in alluminio e titanio e il monitoraggio della produzione in real time tramite tomografia IR, con il supporto degli esperti di Kilometro Rosso. Si tratta di un’esperienza formativa ottimale per chi vorrà comprendere come introdurre l’Additive Manufacturing in azienda, imparare le tecniche di progettazione e sperimentare la stampa 3D per applicazioni professionali, per chi insomma vorrà investire in un futuro sempre più strategico.

 

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