Frangisole verticali e Pixel nell’edificio firmato De Ferrari al Kilometro Rosso

Pixel: una percezione continua e dilatata del verde.
È questo il risultato ottenuto dalla combinazione di vetro e materiali traslucidi negli 8.000 mq dell’edificio A2/3 progettati dallo Studio De Ferrari Architetti per ospitare aziende, laboratori, nuovi uffici e anche un ristorante.

Il nome con cui è stato ribattezzato, Pixel, deriva dai moduli che vanno a comporre le serigrafie degli “alberi informatici” che caratterizzano la grande vetrata continua della facciata di sud-ovest. Lo spazio che si viene a creare tra la facciata esterna, vetrata, e la facciata più interna è progettato per accumulare calore nelle stagioni fredde e disperderlo durante quelle calde e nasce dalla volontà di creare un luogo dedicato agli spostamenti e alla socializzazione. I ballatoi, corridoi quasi sospesi, hanno il fascino di essere un po’, sottolinea l’architetto, come nei teatri ottocenteschi lo spazio dei passi perduti.
La facciata di nord-est è invece scandita da frangisole in acciaio e alluminio perpendicolari rispetto al terreno che ricordano un filare di pioppi.

Questi espedienti sono stati adottati, da una parte, per rendere ambiguo un edificio che per ragioni di economicità e sostenibilità energetica è riconducibile al volume semplificato del parallelepipedo e, dall’altra, per permettergli di dialoga con i principi di «trasparenza e vibrazione» che caratterizzano il Parco Scientifico Tecnologico disegnato da Jean Nouvel.

Per maggiori dettagli e la galleria fotografica del progetto è possibile visitale il website di Studio De Ferrari Architetti 

Fonti: Il Sole 24 Ore, Studio De Ferrari Architetti.

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