In un Paese come l’Italia, che vive di manifattura, è importante comprendere a che punto è il suo livello di digitalizzazione .
In ambito 4.0 esistono due Italie: le grandi e medie aziende che, anche se costituiscono una piccola minoranza, presentano elevati gradi di digitalizzazione; le imprese piccole e molecolari, invece, necessitano di un processo di cambiamento culturale da raggiungere rafforzando le skill manageriali. Le prime, quindi, affrontano la Digital Trasformation per la loro continua necessità di competizione globale mentre le seconde dipendono essenzialmente dagli incentivi. I recenti dati del MISE confermano un considerevole ritardo: l’86,9% delle imprese nazionali non hanno effettuato alcuna trasformazione 4.0 mentre, al contrario, l’8,4 % può ritenersi “IMPRESA 4.0”.
Marco Mignani, Med Industrial Products Leader di EY afferma che le diverse analisi, considerando campioni aziendali e utilizzando metodi diversi, sembrano confermare i dati del Mise: il 58% delle piccole aziende (tra i 10 e i 49 addetti) ha un livello di digitalizzazione molto basso, mentre tra le grandi aziende, con più di 250 dipendenti, solo il 19% ha un livello basso, in particolare l’11% registra un valore molto alto. Inoltre una larga parte del sistema produttivo italiano (il 59,4%) delle imprese non realizza investimenti diretti all’ innovazione.
EY, attraverso l’iniziativa EY Manufacturing Lab, ha organizzato una serie di workshop sulla trasformazione digitale ed ha incontrato 200 aziende manifatturiere per analizzare le opportunità connesse alla digitalizzazione. Da questa esperienza emergono poche aziende “leading”, ovvero quelle più mature in ambito digitale; la maggior parte sono lagging (ovvero ferme nel 4.0) o progressing ( verso la trasformazione digitale). Durante i workshop EY le aziende “leading” risultano pianificare le operations in base alle richieste dei clienti (tre aziende su quattro raggiungono un elevato livello di maturità sia in area “operations” sia in tecnologia mentre la metà eccellono in entrambe le aree).
Leggi l’articolo integrale, cliccando qui.
