AI, cobot, realtà virtuale: la robotica cambia volto

Secondo gli analisti di Boston Consulting Group, il mercato mondiale dei robot potrebbe toccare i 260 miliardi di dollari entro il 2030. Una previsione magari sorprendente nelle dimensioni, ma non certo nella sostanza: da anni, infatti, la robotica è uno dei settori più in ascesa dell’intero mondo industriale. Che si parli di commercializzare robot o di utilizzarli nella filiera produttiva, il risultato non cambia: i numeri crescono a ritmo sostenuto.

L’impressione, tuttavia, è che il meglio debba ancora venire. L’adozione di algoritmi di intelligenza artificiale e, in generale, i paradigmi dell’Industria 4.0 potrebbero aprire scenari nuovi. Anzi, lo stanno già facendo: basti pensare ai robot collaborativi, che appunto “collaborano” con gli esseri umani nello stesso ambiente di lavoro, un traguardo reso possibile dall’evoluzione dei sistemi che consentono di programmare questi robot in modo semplice e sicuro. I “cobot” (così sono stati ribattezzati) sono un lampante esempio di come gli sviluppi tecnologici possano dare nuova linfa a un comparto.

Quali sviluppi dobbiamo attenderci per il prossimo futuro? Quali sono i principali trend attorno a cui si sta sviluppando il settore? A questa domanda ha provato a rispondere l’International Federation of Robotics – associazione senza scopo di lucro impegnata nella promozione dell’industria della robotica – la quale, numeri alla mano, ha identificato cinque macro-tendenze già in atto. Vediamole insieme.

I trend della robotica: AI e Machine Learning

Non si può non partire dalla grande rivoluzione dell’Intelligenza artificiale, e in particolare dal Machine Learning, che ne rappresenta una branca specifica. In sintesi il Machine Learning è la creazione di sistemi che, attraverso algoritmi, imparano o migliorano le proprie performance in base ai dati che utilizzano (ne abbiamo esperienza quotidiana ogni volta che usiamo un sito di e-commerce o un social network, anche se non ce ne accorgiamo). Applicato alla robotica, il Machine Learning si traduce nella capacità dei robot di imparare in autonomia una gamma molto ampia di azioni, così da essere sempre più efficienti (e convenienti). Un trend già in atto, che di certo sarà ulteriormente favorito dallo sviluppo della cosiddetta AI generativa: per “insegnare” qualcosa a un robot non occorre più padroneggiare alla perfezione un codice, basta usare il linguaggio quotidiano. Senza dimenticare poi l’AI predittiva, capace di analizzare le prestazioni dei robot per identificarne lo stato futuro, con tutti vantaggi del caso in termini di risparmio sui costi di manutenzione.

I trend della robotica: nuove applicazioni cobot

Abbiamo già detto dei cobot, una realtà sempre più presente anche nel nostro Paese: secondo l’azienda Reichelt Elektronik, all’inizio di quest’anno il 32% delle aziende manifatturiere italiane ne faceva uso. L’International Federation of Robotics si attende non soltanto un utilizzo sempre più capillare fra le realtà produttive, ma anche una notevole espansione nella loro gamma di applicazioni. Ciò è reso possibile dai rapidi progressi tecnologici nei sensori, nei sistemi di visione e nelle pinze intelligenti, oltre naturalmente all’estrema semplicità di utilizzo e di programmazione data dall’AI. Risultato: i cobot saranno sempre più integrati nel lavoro di una sede produttiva, collaboreranno a contatto sempre più stretto con l’uomo (attraverso un’interazione cognitiva) e con i robot più tradizionali, e saranno sempre più in grado di muoversi in modo intelligente e autonomo.

I trend della robotica: manipolatori mobili

Anche in questo caso non parliamo di una novità, quanto piuttosto del potenziamento di una tecnologia già in uso. Ci riferiamo ai MoMas, robot mobili utilizzati per automatizzare la movimentazione dei materiali in settori avanzati come quello automobilistico, logistico o aerospaziale, comandati da software che gestiscono le flotte. Mixando le potenzialità di queste piattaforme mobili con la destrezza dei bracci manipolatori si potranno creare robot in grado non solo di muoversi in ambienti complessi per spostare materiali, ma anche di eseguire ispezioni e svolgere attività di manutenzione su macchinari e attrezzature, grazie ai sensori e alle telecamere di cui sono dotati. È uno degli ambiti in cui il potenziale di crescita è più elevato.

I trend della robotica: Digital Twin

È una tendenza ancora relativamente emergente, ma rispecchia a pieno la filosofia dell’Industria 4.0, e ci permette di introdurre il tema della realtà virtuale come estensione del mondo reale. Con il termine Digital Twin si intende la rappresentazione digitale di un prodotto o un processo; nel nostro caso, indica la creazione di un ambiente virtuale che replica fedelmente una fabbrica, in tutti i suoi elementi. Questo consente di simulare e analizzare vari aspetti del processo produttivo prima che siano effettivamente eseguiti. Anche i robot possono avere i loro “gemelli digitali”, a cui chiedere di compiere un’azione scoprendone in anticipo gli effetti in base ai dati del mondo reale, o sui quali simulare stress test e modifiche in totale sicurezza e risparmiando denaro. Insomma, un vero ponte fra il virtuale e il mondo reale.

I trend della robotica: i robot umanoidi

Come si intuisce dal nome, i robot umanoidi sono quelli dotati di un design che li fa somigliare agli esseri umani: una testa, un busto, due braccia e due gambe. La scelta di creare robot a immagine e somiglianza morfologica con l’uomo, che tanto ha affascinato scrittori di fantascienza e filosofi, in realtà spesso risponde a esigenze molto pratiche: è indispensabile, infatti, un robot dalla forma umana per muoversi e operare in un ambiente di lavoro pensato per gli uomini, in cui gli spazi sono stretti e i margini di manovra limitati. Fra tutti i trend di cui abbiamo parlato, è quello in fase più embrionale, il più lontano dall’adozione di massa, ma di recente in alcuni Paesi (in primis la Cina) molti sforzi si sono concentrati in questa direzione, e secondo molti analisti è solo questione di tempo prima che i robot umanoidi diventino una realtà (c’è chi si è spinto a prevedere un impatto sugli ambienti di lavoro simile a quello dei PC).

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