Additive Manufacturing, perché piace anche al Venture Capital

La produzione mediante tecnologia di stampa 3D rivoluzionerà i processi industriali: con investimenti di oltre 300 milioni di dollari nel 2018, questo mercato è infatti diventato interessante anche per i Venture Capitalist, gli operatori privati del capitale di rischio.

L’Additive Manufacturing (AM) -definito anche come “3D printing”-, si riferisce al processo industriale in grado di creare prodotti fisici, progettati digitalmente attraverso l’utilizzo di software dedicati e fabbricati mediante tecnologie di stampa 3D. Si tratta di una tecnologia che, negli ultimi anni, è entrata nel radar dei Venture Capitalist internazionali: il suo mercato target è ancora piccolo (la stima è 2,5 miliardi di investimenti di venture capital), ma sta crescendo ad un ritmo costante, attirando l’interesse anche di alcuni soggetti pubblici.

Pur essendo una tecnologia ancora giovane, secondo le più recenti proiezioni è profondamente disruptive: sarà cioè grado di stravolgere la tradizionale industria manifatturiera, rivoluzionando il sistema della produzione di massa.

Per quanto riguarda le grandi aziende, i settori industriali early adopter, ossia Aerospace, Automotive ed Healthcare, stanno mostrando una forte domanda di prodotti e innovazioni in ambito AM e nel 2018, secondo il report “2019 Additive Manufacturing Market Outlook And Summary Of Opportunities“, alcuni produttori di auto hanno dichiarato di aver integrato con successo tecnologie di AM in progetti per la realizzazione di pezzi di ricambio on demand.

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